Saturday, March 5, 2011

L'ALBA DI UNA NAZIONE

Basso Tirreno ,4 Marzo 1861, Vascello a Vapore Ercole in navigazione da Palermo a Napoli.



Vascello a Vapore Ercole

Solo il pallido bagliore di una lanterna rivelava i movimenti fermi e sicuri delle mani intente alla preparazione del "Temporizzatore a fagioli" da applicare alla pistola che  innescava il  barilotto di polvere nera posto in prossimita' della Caldaia di bordo.



Innesco a fagioli

20 minuti dopo ,mentre  una lancia si allontanava dal vascello nel mare in tempesta con due figuri in cappotta cerata nera a bordo,la sala macchine dell'Ercole fu investita da una tremenda esplosione che spezzo' la nave ,la quale si inabbissso' trascinando con se' l'equipaggio ,i passeggeri e tutto quello che si trovava a bordo,compreso il vice intendente delle Finanze Garibaldine Ippolito Nievo in viaggio verso Napoli per incontrare L'intendente Giovanni Acerbi.




Per molti questa descritta sopra e' considerata la prima strage di Stato Italiana,naturalmente non fu mai dimostrato l'attentato ,come io ho romanzato ,ma i dubbi sono molti vista l'incauta gestione dei fondi Inglesi e dei 5 milioni di Ducati sottratti al Banco di Sicilia (gli attuali 200 milioni di Euro) nel momento della  presa di potere dei Garibaldini a Palermo,con cui,sembra, una parte sia stata usata per corrompere ben 16 Generali Borbonici per indurli alla resa senza colpo ferire.
Il vice attendente Ippolito Nievo ,che in quel di Palermo svolgeva le sue funzioni , nella sua documentazione sapeva benissimo chi aveva approfittato della situazione e chi no,chi aveva usato parte dei soldi per obiettivi leciti o chi solo per l'arricchimento personale e dopo i continui attacchi denigratori della destra liberale piemontese atti a screditare la figura di Garibaldi decise di portare le prove di cio' a Torino per chiarire chi dovesse pagare e chi era degno di tutti gli onori.



Garibaldi

Il povero Ippolito stava per scoprire un bel calderone ai livelli dell'odierna tangentopoli e i tanti nemici che si era fatto avevano solo quell'occasione per far sparire tutti gli incartamenti ed eliminare lo zelante guastafeste e la usarono... o fu solo una triste coincidenza???.
Nessuno lo sapra' mai per certo visto che tutto e' finito in pasto ai pesci con l'affondamento dell'Ercole ma certamente i dubbi rimangono e anche forti.
Il commento che mi viene da fare e' che "se il buongiorno si vede dal mattino" la nostra bell'Italia e' nata da subito sotto cattivi auspici e i fatti piu' recenti dimostrano che la nostra tendenza atavica alla corruzione e al saccheggio sistematico della cosa pubblica viene da parecchio prima dell'avvento delle famigerate prima e seconda repubblica.
Quando studiamo la storia ,poi,la nostra scuola ,parlando della Spedizione dei Mille, enfatizza episodi come lo sbarco ,la battaglia di Calatafimi ,l'incontro di Teano con la celebre frase "Obbedisco" ma sorvola o tratta superficialmente episodi meno edificanti come le fucilazioni di massa dei contadini del Bronte da parte dei garibaldini sotto il comando di Nino Bixio o la scomparsa dell'Ercole e i fatti riconducibili a esso.




Battaglia Calatafimi



Obbedisco!!

Nino bixio



Oppure omettono che Garibaldi era si un'eroe ma anche un'invasato che ,come Churchill o Napoleone , non sapeva vivere se non perennemente in  guerra. tanto che, quando l'Italia fu fatta,incapace di occuparsi di politica per gestire il movimento sinistrorso da lui creato (In questo molto Veltroniano o Fassiniano) ,preferi lasciarsi parcheggiare in pensione a consumarsi lentamente nei ricordi.
Insomma nel 150esimo anniversario dell'Unita' d'Italia dovremmo essere tutti orgogliosi di celebrare tale evento ma vedo,a cominciare da me ,un certo distacco tra la gente e tra chi dovrebbe rappresentarci.
Per come la vedo io e' un'entita' voluta da una minoranza elitaria e mai veramente sentita dal popolo,quello che lavora e tira avanti la barracca con sofferenza,allora come ora.




Piu' che altro una guerra di conquista da parte dei Savoia per aumentare il loro prestigio in seno all'Europa e al Mondo ,sfruttando a mo' di Colonia il Regno delle Due Sicilie che per riflesso ha creato l'embrione della Mafia come forma di autodifesa immunitaria al virus Italico ,passando per il Brigantaggio, che agli inizi non era altro che una forma di resistenza poi trasformatosi in mero banditismo.



Briganti e Sbandati dell'esrcito Borbonico

Non mi meraviglia affatto che alle soglie di una Celebrazione cosi' importante ci siano frange politiche che non ritengono opportuno l'istituzione di una sorta di festa nazionale o che ci sia moltissima gente che non sa' l'inno di Mameli.
E' perfettamente inutile vedere un Benigni sgolarsi a Sanremo per cercare di rinfocolare sentimenti di ammirazione per i nostri avi e il nostro Risorgimento.
Prima del 1861 l'Italia e' stata unita solo sotto gli Antichi Romani e anche allora  era considerata Italia solo quella sotto il Rubicone ,non l'attuale Padania.



Quando venne meno l'Impero Romano i popoli che la componevano non persero tempo a ridividersi ...cosa c'entravano I pelosi e rudi Galli della Padania con i delicati Greci Siciliani? e ad oggi????
Cosa abbiamo in comune noi Toscani con i Milanesi o con i Napoletani? poco o niente ...solo un po' la lingua Italiana ,che ci e' stata insegnata ,e neanche tanto bene in 150  anni e la religione Cattolica.
La nuda e cruda verita' e' che la vera identita' Italiana dovrebbe essere un minimo di dieci diversi statarelli,amici ma non fratelli.



Forse sarebbe meglio cosi'...ed e' ancora poco

Questa forzatura si vede ogni giorno nel comportamento di ognuno di noi ,che sia ricco,che sia povero ,che sia politico o imprenditore....giochiamo sempre  da solisti ,individualmente fregandocene e anzi approfittando dei beni comuni per il nostro tornaconto,proprio perche' nel nostro intimo non abbiamo mai avuto e mai avremo il senso della patria,il senso di appartenenza a qualcosa di grandioso.
Vedo un po' di Ipocrisia quando ci riempiamo la bocca con la parola ITALIA quando poi con i fatti dimostriamo di non amarla ,e' triste ma purtroppo e' la nuda e cruda verita'.
Diventiamo patrioti solo quando vinciamo i Mondiali di calcio e quando vince la Ferrari...per il resto...C'IMPORTA NA' BELLA SEGA...per dirla volgarmente.

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